Lo sapevate che il paesino dove è ambientato il film di animazione del 1996 “La Freccia Azzurra”, che vede protagonista la Befana, è proprio Orbetello?
Ma come è nata questa idea? Lo abbiamo chiesto direttamente a Paolo Cardoni, l’illustratore che ama e frequenta la cittadina lagunare da molto tempo e che ne è rimasto talmente affascinato da sceglierla come ambientazione di una favola:
“ Quando mi è stato proposto di disegnare i personaggi e le scenografie per il racconto di Gianni Rodari “La Freccia Azzurra”, l’obiettivo che mi posi era di cercare di immettere nel cinema d’animazione italiano un po’ di quella preziosissima storia del libro illustrato italiano. Non vedevo l’ora di tradurre tutto quello che avevo imparato, sperimentato e messo a punto nel mio mestiere d’illustratore, in un film d’animazione, in cinema.
Partendo dall’assunto che troppo spesso nel mondo del cartoon si seguono modelli grafico-estetici di scuole visive asiatico-americane che poco ci appartengono, quello che volevo assolutamente sperimentare nel disegnare il film era di creare qualcosa di diverso e di non appiattito su questo prevalente stile.
Con Enzo D’Alò, il regista, avevamo deciso di collocare la storia in un tempo non ben definito, che spaziasse dagli anni ‘20 fino forse ai ‘60, mentre l’italianità dell’ambientazione, dell’architettura, dei personaggi, dei costumi doveva essere l’elemento visivo portante per tutta l’opera.
Il mio stile “démodé” e sufficientemente italiano si adattava bene a raccontare un Natale senza tempo, disegnare ambienti e personaggi decisamente non contemporanei e dare vita a giocattoli un po’ desueti e che forse oggi non riscuotono più un gran successo tra i bimbi: trenini, indiani, costruzioni meccano. Nel film si percepisce infatti un’identità originale e decisamente italiana.
Dovendo comunque creare un’infinità di location per le innumerevoli scene di “esterno notte”, decisi che piuttosto che disegnare centinaia di casette, scorci e piazzette, con la prospettiva di perdersi, tanto valeva creare un disegno organico di tutto il villaggio, da cui estrapolare i vari dettagli, vicoli, facciate e incroci che occorreva di volta in volta inquadrare.
A quel punto ho avuto l’illuminazione, avevo un modello perfetto a cui ispirarmi: Orbetello! La cittadina lagunare che amavo e frequentavo da tanto tempo era perfetta per collocarci la storia di Freccia Azzurra, si trattava solo di reinventarla in chiave stilizzata e semplificata.
Con la sua struttura e dimensione, i colori e le proporzioni delle sue case Orbetello si adattava perfettamente a rappresentare un esempio di bel villaggio italiano, nè del nord nè del sud, un luogo che riflettesse nei suoi spazi a misura d’uomo (e di cartoni animati…) i risultati di un bel progetto. Come volevo che fosse l’enorme lavoro di realizzazione della Freccia Azzurra.”
Per chi volesse vedere il cartone animato ecco di seguito il link su RaiPlay:
Buona Visione!
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