L’ultimo evento, relativo alle feste di maggio 2023, ha visto la Pro Loco Lagunare operare per la raccolta fondi  da destinare alla comunità di Castel Bolognese, in particolare ad una associazione che si occupa di un affascinante progetto, recentemente colpiti dall’alluvione in Emilia Romagna.

Ma cosa fanno di particolare gli amici di Castel Bolognese con cui abbiamo istaurato questo rapporto di amicizia reciproca:

l’Associazione Amici del Molino Scodellino AAMS è un gruppo di volontari animati da forte volontà e passione per portare avanti il recupero-restauro di questo antico manufatto. Il gruppo è presieduto da Rosanna Pasi, è stata costituita il 20 maggio 2009 allo scopo di salvaguardare il Mulino Scodellino attraverso un’operazione di recupero e riqualificazione.

Il Mulino è di proprietà del Comune di Castel Bolognese ed ancora oggi da esso esce una deliziosa farina prodotta come si faceva una volta.

La data di costruzione di questo importante edificio risale al XIV secolo, da tempo è stato posto sotto tutela dal Ministero, per quanto riguarda l’origine del Mulino, sappiamo dai documenti che il 1° dicembre 1392 il Senato di Bologna decretò con solenne deliberazione l’edificazione delle moline di Castel Bolognese.

Per quanto riguarda l’impianto di macinazione, esso si è mantenuto pressoché invariato dal 1400 fino ai primi decenni del 1900. Consisteva in due palmenti per la macinazione dei cereali, ognuno dei quali era azionato da una ruota idraulica chiamata “ritrecine”.

Naturalmente, nei macchinari, c’è stata un’inevitabile evoluzione nel tempo per migliorarne il rendimento: nel 1935 le vecchie ruote idrauliche furono abbandonate per essere sostituite da una più efficiente turbina tipo Francis che comportò la modifica del movimento del banco macine con coppie coniche di ingranaggi e l’introduzione di un buratto a forza centrifuga per separare il “fior di farina” dalla crusca e dal cruschello.

Oggi, per quanto riguarda l’intento progettuale e la destinazione d’uso, il mulino oltre ad una piccola produzione  ha una funzione dimostrativa e didattica, è un Centro di documentazione con carattere di Museo etnografico. Il Mulino diventerà Museo di sé stesso, accogliendo un percorso espositivo di base dove ricollocare i macchinari restaurati e dove raccogliere gli arredi e gli utensili inerenti al lavoro del mugnaio.

Far rivivere il Mulino sarà per tutti un’avventura coinvolgente ed affascinante; significa non solo riavviare i vecchi meccanismi, ma ricostruire un mondo ormai scomparso e ritrovare quel patrimonio di valori umani e culturali che deve assolutamente essere salvaguardato!

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